La genitorialità al singolare si riferisce a una situazione in cui una sola persona, senza un partner o un altro genitore presente, assume il ruolo di genitore. Significa crescere un figlio da soli, occupandosi di tutte le responsabilità legate alla crescita, all’educazione e al benessere del bambino.

È un modo di dire che sottolinea il fatto che, in questi casi, tutto ciò che riguarda essere genitore (decisioni, impegno, amore, difficoltà) viene affrontato da una sola persona.

Essere genitori è un verbo al plurale. Ma non sempre. A volte, lo si coniuga da soli, al singolare.
La genitorialità al singolare è una realtà sempre più diffusa, ma ancora troppo poco raccontata con la dignità e il rispetto che merita. Non si tratta solo di crescere un figlio da soli, ma di farlo con la consapevolezza che uno può bastare, anche quando il mondo sembra fatto a misura di coppia.

Non è metà, è intero

C’è un’idea sbagliata, radicata nel nostro immaginario collettivo, secondo cui un genitore single sia una “metà” mancante, un genitore a metà. In realtà, chi cresce un figlio da solo è un intero che spesso si ritrova a fare il doppio. Un padre che cucina, che consola, che va alle riunioni scolastiche. Una madre che aggiusta la bicicletta, che imposta regole, che insegna il rispetto e il coraggio.

Essere genitori al singolare significa non potersi passare il testimone, nemmeno per una sera. Vuol dire prendere tutte le decisioni, grandi o piccole, da soli. E ogni tanto sbagliare, certo. Ma anche avere la libertà (e la responsabilità) di scegliere senza mediazioni. Senza dover “negoziare l’educazione” ogni giorno.

Genitori singoli, non soli

C’è chi lo diventa per scelta. Chi per necessità. Chi per un dolore. Ma c’è una cosa che unisce tutti i genitori al singolare: la voglia di farcela. Anche quando manca il tempo, il denaro, o il supporto di una rete familiare.

È proprio per questo che le community come la nostra sono fondamentali: perché un genitore single non è per forza solo. Può essere parte di una rete fatta di ascolto, di comprensione, di consigli veri. Può trovare altri che capiscono cosa significhi non avere “il weekend libero”, o dover lavorare la sera con un bimbo che ha la febbre.

Il valore del modello unico

I figli cresciuti da genitori single non crescono con qualcosa in meno. Crescono con un modello unico, ma autentico. Vedono la forza, l’impegno, l’amore quotidiano. Imparano che non esiste un solo modo per formare una famiglia. Imparano che la resilienza non si insegna, si trasmette. Che l’amore non ha bisogno di una firma in calce o di una routine perfetta: ha bisogno di presenza, e verità.

Una scelta di valore

A volte, decidere di essere un genitore al singolare è un atto di coraggio. Altre volte è una condizione da affrontare con resilienza. In entrambi i casi, è una scelta di valore. Per sé, e per i propri figli. È una storia che merita di essere raccontata, condivisa, rispettata.

Perché no, non siamo “metà famiglia”.
Siamo famiglie intere, anche se scritte al singolare.